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Gli ultimi denti che nascono tra i 18 e i 25 anni vengono chiamati denti del giudizio, ottavi o terzi molari, e con il loro arrivo danno il via a una serie di problematiche all’interno della bocca. È difficile che una persona decida di estrarli prima che si siano sviluppati dei veri e propri disturbi e cercheremo di ricordare ancora una volta che anche qui la prevenzione è sempre la cura migliore.

Con i denti del giudizio arriva spesso la domanda: ma a che cosa servono? Sappiamo tutti che la loro esistenza risale ai tempi preistorici, quando la mascella dei nostri antenati era più larga e avere tanti denti era essenziale per riuscire a masticare e digerire meglio il cibo crudo che faceva parte della dieta.

Ma non ci siamo evoluti, da allora? In realtà… sì! I nostri antenati avevano anche un nono molare, di cui oggi non ci sono più tracce, tranne alcuni rarissimi casi di iperdonzia, in cui i denti del giudizio invece di essere 4 sono 5 o più.

E anche i denti del giudizio sono destinati a fare la stessa fine: un trend che si sta osservando nelle nuove generazioni che non presentano affatto i denti del giudizio oppure ne hanno meno di 4 (ipodonzia). Ma il processo evolutivo è ancora lungo e richiede molta pazienza, quindi la maggior parte delle persone deve ancora farci i conti.

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Perché i denti del giudizio vanno estratti?

Ci sono pochi fortunati casi in cui i denti del giudizio nascono e crescono senza alcun problema. Per tutti gli altri, invece, l’arcata dentaria non è abbastanza grande per farli spuntare completamente. Per questo si parla di disodontiasi: i nuovi denti spuntano parzialmente o non escono affatto, crescendo dentro alla gengiva (o all’osso) con orientamenti scorretti. Questo comporta una serie di effetti collaterali, tra cui processi infiammatori cronici che interessano soprattutto i vicini settimi e sono dovuti spesso all’impossibilità di eseguire una corretta igiene orale della zona.

Quando un dente è parzialmente erotto, rischia di causare infiammazioni, carie e ascessi ai molari vicini, compromettendo la salute di denti importanti per la nostra bocca. Altri problemi che possono scaturire dai nuovi arrivati possono essere cisti/granulomi, infiammazioni gengivali, pericoronariti gengivali e lesioni neoplastiche. A volte un dente del giudizio può portare a problemi alle gengive, causando una parodontite al dente vicino che può migliorare solo dopo l’estrazione dell’ottavo.

L’estrazione dovrebbe spaventare?

Oggi l’estrazione dei denti del giudizio è un intervento chirurgico di routine negli studi dentistici, e l’esperienza del medico al riguardo basta quindi a garantire tranquillità. Chiaramente, in base al singolo caso, si possono presentare diversi gradi di difficoltà. Ad esempio, nei casi in cui i denti sono inclusi nell’osso l’operazione può durare un po’ più a lungo.

Qui entra in gioco la prevenzione: esiste la possibilità di fare un’estrazione precoce dei denti, chiamata germectomia. È la via più semplice per prevenire i disagi che prima o poi si presenteranno, e viene consigliata in età adolescenziale per ridurre le difficoltà chirurgiche come il post operatorio e i rischi dell’intervento. Lavora infatti allo stadio cosiddetto germinale del dente, in cui ancora non si è completamente formato. Negli adulti, la chirurgia estrattiva del dente già formato può comportare un processo infiammatorio e un tempo di guarigione che dipende come sempre dal singolo soggetto, e può arrivare fino a una settimana dall’intervento.

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